Imagine è la sigla del progetto Unicef per i rifugiati
Shakira, David Guetta, Adam Lambert, Kate Perry, attori e campioni dello sport hanno inscenato un duetto virtuale con John Lennon mentre esegue il suo brano più famoso: Imagine. Assieme a loro ci sono orchestre, bande musicali, fratelli gemelli, studenti, fans di Lennon riuniti al Central Park di New York, ma anche l’ex segretario Onu, Ban Ki Moon.
Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana e la cantante Arianna hanno rappresentato l’Italia in questo progetto lanciato dall’Unicefa favore dei bambini rifugiati. Yoko Ono, moglie di John Lennon, ha concesso l’utilizzo del brano che è stato cantato da migliaia di persone in 120 paesi del mondo come contributo all’azione umanitaria dell’agenzia Onu nei confronti dei bambini rifugiati.
Il video proiettato in anteprima a conclusione dell’assemblea generale è frutto di due anni di lavoro in cui attraverso una app persone comuni e grandi star hanno inciso la loro voce sulle note di Imagine a sostegno dei progetti Unicef. Dall’Armenia alla Colombia, all’Antartide e persino dallo spazio dove si esibita astro-Samantha, sono arrivati i contributi per questa mega produzione.
Unica artista italiana a partecipare è stata Arianna, protagonista di tanti musical in Italia e ora impegnata negli Usa con nuove produzioni: «Quando mi è stato proposto da David Guetta di partecipare al progetto, ho accettato immediatamente. Perché tirami indietro se ho la possibilità di dare una mano con la mia voce? Mi sono emozionata a vedermi duettare con Lennon, lui cantando in inglese ed io in italiano. Il progetto dell’Unicef oltre che accendere i riflettori sulla condizione dei bambini del mondo è davvero coinvolgente e vorrei che anche dall’Italia arrivassero maggiori contributi».
David Guettadj e produttore discografico è stato uno degli ideatori del progetto e ha spiegato perché la scelta di Imagine: «John Lennon ha immaginato un mondo diverso ora è il tempo di farlo questo mondo, soprattutto per i bambini in fuga che hanno il diritto di studiare, vivere felice e di vivere sicuri». Con questo video l’Unicef, che quest’anno celebra il 70mo della sua fondazione, ha voluto portare alla ribalta della cronaca le storie dei 28 milioni di bambini che nel mondo sono stati cacciati dalle loro case a causa di conflitti e carestie.